(...) La parola "membro" (della camera, del governo...) va tassativamente sostituita con "componente". "Cazzotto" non esiste. Quando in un western gli interpreti se le suonano di santa ragione, per la Tv essi si scambiano solamente manrovesci, leccamuffi, sberle o, più castamente ancora, dei semplici pugni. Esclusi, sotto pena di licenziamento di chi ardisse scriverli in un testo, sono i femminili degli aggettivi magnifico, benefico, malefico e immaginifico.(...)
Altra parola ritenuta assolutamente sconveniente, anche nei testi dialettali, è fesso, da sostituirsi con frescone. Se, in una commedia appare una fantesca con una scopa in mano, mai e poi mai l'autore ardirà affermare che ella si appresta a scopare. Le fantesche in Tv ramazzano.(...)
Le espressioni popolari Dio lo volesse, solo Iddio lo sa, per amore di Dio, tutti i Gesù, Madonna mia del teatro dialettale, sono "off limits". Al massimo si potrà dire il cielo lo volesse, ma senza ripeterlo troppe volte.(...)
(...) Un giorno il bravo Cino Tortorella, che i bambini conoscono come "Mago Zurlì", si presentò davanti alla telecamera con i tratti del viso alterati, per esigenze di copione, da un lungo naso alla Pinocchio . Dopo qualche minuto si precipitò sulla scena un funzionario che , con un gesto, fece sospendere la ripresa in "ampex".
"Ma lei è matto!" gridò all'indizzo di Tortorella.
"Perchè?" Chiese questi. "Non faccio che seguire il copione, che è stato approvato, a Roma dai dirigenti centrali ; sono perfettamente in regola..."
"Non si è reso conto di come si è conciato?" lo interruppe il funzionario.
"No, che c'è di strano?"
"Ma quel naso, santa ingenuità : non vede che può essere preso per un simbolo fallico...
Poi tocca a me sorbire le proteste delle associazioni delle madri cristiane..."
Antonio Perria - ABC - 14 luglio 1963
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