top of page

Agosto 1949

  • nmkstudio
  • 1 ago 1949
  • Tempo di lettura: 2 min

Agosto 1949: Prosegue il dibattito tecnico sulla scelta dello standard, al quale si collega il problema della unificazione del sistema elettrico tra le diverse aree del paese. Scrive il settimanale "Oggi": "In Italia ci si propone di attuare per il 1952 tre grandi stazioni di emettitori per la televisione a Milano, Torino e Roma. Si afferma che gli spettacolo, che potranno essere agevolmente diffusi in un raggio di 50 chilometri, saranno 'consistenti', ma si aggiunge che gli ostacoli da superare, particolarmente di natura tecnica, finanziaria e politica, sono piuttosto grossi. Basti pensare che a settembre, in occasione del congresso di televisione a Milano, nell'area che sarà unita con il 'ponte radio' al trasmettitore di Torino, bisognerà procedere ad una trasformazione della corrente elettrica". Ma i problemi non sono solo questi: l'articolo, firmato da Delio Mariotti, prosegue andando a toccare alcuni nodi fondamentali: "Ma lo scoglio maggiore è di natura economica. Un impianto di televisione oggi in Italia, se non è sorretto da sovvenzioni statali, è destinato al più clamoroso fallimento (...). Le grandi industrie elettrotecniche italiane fanno sapere di essere pronte a iniziare la produzione di apparecchi riceventi, in collegamento con le industrie americane che dovrebbe fornire i più perfezionati impianti di trasmissione, ma chiedono garanzie per la costituzione di un ente per la televisione protetto dallo stato; e all'uopo sono pronti a fornire i tecnici, molti dei quali eccellenti e di fama internazionale che in questi ultimi anni hanno seguito da vicino gli sviluppi della televisione. La Rai dal canto suo segna il passo. In primo luogo nel 1952 scade la concessione delle radioaudizioni concessola nel 1927, e in secondo luogo non avrebbe oggi gli immensi capitali necessari agli impianti di televisione (...). Essa sarebbe disposta ad affiancarsi ad un nuovo organismo semprechè lo stato, però, sia disposto a rischiare in proprio". (Oggi n.33, 1949) L'articolo di Oggi presenta un quadro di grande incertezza nello sviluppo della tv in Italia alla fine degli anni Quaranta. Significativo è il riferimento alle industrie, che aspettano con interesse la concessione del servizio per poter iniziare la produzione, ma che contemporaneamente attendono un intervento dello stato a garanzia dei propri investimenti. Quanto alla possibilità che alla Rai si affianchi "un nuovo organismo" bisogna ricordare che, in quel momento, era ancora valida la convenzione aggiuntiva del 1931 tra stato ed Eiar, in cui il servizio di televisione veniva affidato senza esclusiva.

Agosto 1949

Comments


bottom of page