5 luglio 1950: E' ancora il Corriere a tenere alto il tono della polemica in tema di televisione. L'occasione è l'ennesima dimostrazione tenuta a Milano in occasione della Fiera: "Si farà un'altra mostra, non v'è dubbio - scrive il quotidiano milanese - si faranno altri esperimenti che strapperanno ammirazione e plauso ai visitatori di tutto il mondo; ma la televisione viene sempre rimandata a domani". Si discute ancora sullo standard, prosegue l'articolo, senza decidere nulla:"Adesso non resterebbe che decidere. Dare il via ufficiale: darlo alle industrie produttrici di apparecchi riceventi che potrebbero, secondo un calcolo approssimativo, sfornare almeno centomila apparecchi in un anno di lavorazione (e centomila apparecchi offerti sul mercato, poniamo, a ottantamila lire l'uno, vorrebbero dire una produzione di complessivi otto miliardi); darlo a quelle società che potrebbero essere pronte a iniziare trasmissioni a raggio regionale (e ce ne sono alcune anche a Milano disposte ad affrontare l'ardua impresa con raggio d'azione regionale anche solo a titolo provvisorio); darlo, infine, alla stessa Rai che, come si è detto, ha già presso Torino, sul colle dell'Eremo, la sua stazione costruita con i fondi E.R.P., stazione oggi assolutamente inoperosa".
Corriere della Sera - 05 luglio 1950
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