Corriere della Sera - 24 giugno 1967
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- 24 giu 1967
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23 giugno 1967: Il giudice conciliatore di Sesto San Giovanni, avvocato Aldo Andreini, emette una sentenza nella quale, in buona sostanza, riconosce che parte del canone pagato dal contribuente alla Rai è illegale. Il giudice accoglie il ricorso della signora Scaringi che reclama la restituzione di parte del canone da lei versato, perchè delle 12.000 lire richieste, solo 2.000 sono previste da una legge. Il giudice, di fatto, fa suoi i rilievi mossi dagli "oppositori" al pagamento del canone ed enunciati in precedenza ( il canone non è una tassa; il regio decreto che regola la materia si riferisce solo alla radio; il CIP non può supplire in presenza di una carenza legislativa). La Rai ricorre in appello e sostiene che la decisione spetta al tribunale civile. In un articolo apparso il 25 giugno del Corriere della Sera, si afferma che la sentenza ha avuto una vasta eco e si annunciano nuovi ricorsi. Il settimanale ABC, che di fatto ha lanciato la campagna contro il canone riporta nel numero del 9 luglio le motivazioni della sentenza. Per la cronaca, l'azienda di stato deve risarcire alla signora Scaringi 23.400 lire. Se però perdesse anche in appello, allora sarebbe costretta a risarcire diversi miliardi ai suoi abbonati. Il Radiocorriere, nella rubrica lettere al direttore, pubblica uno schema europeo del costo del canone televisivo: Svizzera 17.030; Austria 16.930; Svezia 16.620; Finlandia 15.520; Norvegia 15.280; Germania 13.100; Danimarca e Francia 12.640; Italia 12.00; Belgio 11.980; Olanda 9.300; Inghilterra 8.730; (le cifre sono in lire).
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