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Corriere della Sera - 30 giugno 1948

  • nmkstudio
  • 30 giu 1948
  • Tempo di lettura: 1 min

30 giugno 1948: In una corrispondenza da Londra, Eugenio Montale scrive un articolo intitolato "La televisione violerà l'intimità delle case?", in cui definisce la televisione uno strumento capace di "frugare senza limiti nella vita privata dei cittadini" e poi "il maggior attentato a una delle più grandi libertà individuali (la libertà di non sapere e di non vedere)".

"Introdotto nelle case, in tutte le case - scrive tra l'altro Montale - lo spettacolo televisivo sarà fonte di gioie e di guai senza precedenti. Ucciderà forse il senso dell'interno, il senso stesso della clausura familiare: nessuno si sentirà più dentro , tutti si sentiranno sempre fuori, sempre partecipi, eternamente in ballo..."

Corriere della Sera - 30 giugno 1948

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