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Corriere della Sera - 30 giugno 1948

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"La televisione violerà l'intimità delle case?"

La televisione è uno strumento capace di frugare senza limiti nella vita privata dei cittadini, (...)il maggior attentato a una delle più grandi libertà individuali (la libertà di non sapere e di non vedere). Introdotto nelle case, in tutte le case, lo spettacolo televisivo sarà fonte di gioie e di guai senza precedenti. Ucciderà forse il senso dell'interno, il senso stesso della clausura familiare: nessuno si sentirà più dentro , tutti si sentiranno sempre fuori, sempre partecipi, eternamente in ballo..."

Eugenio Montale - Corriere della Sera - 30 giugno 1948

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