Il 12 novembre esauriti gli incentivi. Il ministro Urso ha chiesto il rifinanziamento.
Il 2022 verrà ricordato dagli italiani come un anno di rivoluzione nella tv digitale terrestre: l’8 marzo scorso l’introduzione della codifica MPEG-4 per la trasmissione dei programmi in alta qualità; poi, il 30 giugno, è terminata l’operazione di riorganizzazione delle frequenze per la liberazione della banda 700 MHZ; quindi, il 20 dicembre, la completa dismissione della codifica MPEG-2; e, dal giorno dopo, tutte le emittenti visibili soltanto con tv o decoder in grado di supportare l’alta definizione; infine, a partire da gennaio 2023, la transizione definitiva al digitale terrestre di seconda generazione DVB-T2. Una rivoluzione che il governo ha accompagnato stanziando ben 319 milioni di euro per agevolare l’acquisto di tv e decoder di ultima generazione. Incentivi esauriti a partite dal 12 novembre e per i quali il ministro Adolfo Urso – sapendo che la strada è ancora lunga - ha già chiesto il rifinanziamento. Nelle case degli italiani, dunque, anche grazie ai bonus entrano televisioni di ultima generazione. A testimoniarlo anche l’ultima edizione dello Iab Forum, al momento ci sono 17 milioni di smart tv connesse, per una copertura pari a 25 milioni di persone.
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