17 maggio 1964: Ironica risposta di Eugenio Scalfari, sull'Espresso, alle tesi di Montanelli. "Le nostre critiche erano giuste, ma avevano sbagliato obiettivo e tu - l'articolo è scritto in forma di lettera - ci hai finalmente fatto cadere il velo dagli occhi. E' vero, la televisione è servile. E' vero, la televisione è faziosa,. E' vero, la televisione diseduca il pubblico italiano. E non perchè sia sempre stata, da quando è nata, un appannaggio della democristianeria, ma perchè è diventata, all'insaputa di tutti, una centrale di comunisti o almeno di filocomunisti. Si, dedica molte ore al giorno delle sue trasmissioni al Papa ed ai preti, fa una strizzatina d'occhi a Moro, dà un ganascino a Fanfani. Ma questo è l'alibi, la parvenza. La realtà che c'è sotto è ben più grave: Bernabei non è l'agente sciocco di Piazza del Gesù, ma l'uomo abilissimo delle Botteghe Oscure e Scelba, povero Scelba, a vederlo di persona ha un profilo da far invidia a Rodolfo Valentino e la televisione perfidamente lo ritrae nelle sembianze di un barbiere di paese. A non dire della deprecabile propaganda sui formaggini e sui dentifrici, di fronte alla quale la vecchia e fascista EIAR che ci afflisse con la descrizione delle oceaniche adunate e dello smagliante sorriso di Galeazzo Ciano va mandata veramente assolta. Hai ragione tu, caro Montanelli, tu che sei sempre il più bravo di tutti noi".
Eugenio Scalfari - "I comunisti della Rai-Tv" - L'Espresso - 17 maggio 1964
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