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L'Europeo - 12 dicembre 1968

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28 novembre 1968: Il giudice della prima sezione del tribunale civile di Roma si trova ad esaminare una causa con un imputato imbarazzante: il Ministro delle Poste e Telecomunicazioni. A chiamarlo in giudizio è Alfredo Bini, produttore cinematografico e marito di Rosanna Schiaffino, amministratore unico di Teledistribuzione italiana. Nel 1964, Bini aveva chiesto la licenza per trasmettere film in circuito chiuso. La legge (art. 169 comma A del codice postale approvato con decreto n: 645 del 27 febbraio 1936) lo consente, escludendo altresì le teletrasmissioni circolari che sono appannaggio della Rai. Il sistema pensato da Bini è quello della televisione: una sede centrale dotata di una macchina elettronica in grado di leggere le immagini e di ritrasmetterle in circuito chiuso, per mezzo di onde hertziane o di cavi coassiali. Dal 1964 al 1967 i funzionari del Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni, chiedono documenti e chiarimenti, profondendosi in accurati supplementi d'indagine. Nell'ottobre del 1967, il Ministro lo rassicura promettendogli la licenza. Ma dopo 5 mesi è ancora silenzio. Bini a questo punto decide di procedere per vie legali e lo cita in giudizio. L'articolo-intervista è firmato da Lietta Tornabuoni.

L'Europeo - 12 dicembre 1968

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