(...) Diremo allora che la televisione è lo svago dei "poveri" che non lo sono tanto da non poterselo permettere ( o che antepongono la Tv al mangiar carne tutti i giorni), ma che può piacere anche ai "ricchi" . E' un indice di benessere.(...)
Come fatto di costume, infine, forse lo schermo del televisore ha sostituito la "fantasia" nel famoso trinomio che, con "pane" e "amore", caratterizzava una volta le popolazioni del nostro mezzogiorno.
La Stampa - 06 ottobre 1963
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