L’ad Carlo Fuortes aveva promesso un cambio di rotta per evitare i "libri in tribunale".
Salendo al settimo piano di Viale Mazzini, l’da Rai Carlo Fuortes era stato chiaro. Per evitare di portare – in tre quattro anni – “i libri in tribunale” bisogna cambiare marcia, basta con l’indebitamento, stop al finanziamento del prodotto in perdita e spazio invece ad una razionalizzazione dei costi ad un controllo rigoroso della spesa e all’identificazione delle priorità aziendali per il raggiungimento degli obiettivi editoriali mantenendo i conti in ordine. E non si può dire che Fuortes non sia stato di parola.
Nel 2022, anno in cui la Rai mette a bilancio la spesa per i diritti tv dei Mondiali di calcio e delle Olimpiadi invernali (con l’aggravio dell’incremento dei costi energetici registrato nel corso dell’esercizio e delle spinte inflazionistiche sul costo di diversi fattori produttivi), l’Azienda chiuderà il bilancio in pareggio. Cosa che aveva fatto per la verità anche negli ultimi cinque anni. L’ultimo bilancio in positivo risale invece al 2017 (+14,3 milioni) preceduto dal +18,1 milioni del 2016.
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