24 ottobre 1958: Accompagnato da funzionari dell'ufficio politico della questura il dott. Luigi Schimperna, ispettore del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni si presenta nella sede tecnica di TVL, al trentesimo piano del grattacielo di piazza della Repubblica, a Milano. In mano ha un ordine di sequestro degli impianti di trasmissione dell'emittente che, di lì a qualche giorno, ( l'8 novembre) avrebbe iniziato la sua programmazione. I responsabili di TVL, annunciano battaglia legale. La tesi sostenuta dai legali della TV milanese è che le leggi 1067 del 8/2/1923, 645 del 27/2/1936, 196 del 14/3/1952 che avocano allo Stato il monopolio dell'impianto ed esercizio di comunicazioni per mezzo di onde elettromagnetiche, siano in contrasto con l'art. 21 della Costituzione. Viene anche ricordato che la convenzione di Atlantic City del 1947 a cui sottoscritta anche da delegati italiani, stabilisce che le frequenze non sono proprietà dei singoli stati ma vengono solamente affidate ai vari governi perchè le distribuiscano agli aventi diritto. Il sequestro si tinge di giallo. Il settimanale Settimo Giorno, riferisce che il l'on. Simonini, Ministro delle Poste e Telecomunicazioni, dopo aver dichiarato all'inviato di un giornale milanese che il sequestro era l'unico provvedimento possibile, si è recato a Milano per prendere contatto con i dirigenti della televisione e ha fatto sapere che il sequestro non è stato disposto dal ministero, ma è stata un' interpretazione "lata" dell'ispettore Schimperna. Nel tracciare tutta la storia delle iniziative milanesi che, nel volgere di due anni, hanno portato al sequestro di TVL Settimana Radio-Tv sostiene che di fatto il Centro Milanese Cinetelevisivo creato da Volontieri e sostenuto da alcuni consiglieri comunali liberali nella realtà, non decollò mai. Mentre il settimanale Settimo Giorno afferma che fu lo stesso Volontieri" a riprendere il progetto e a condurlo in porto" (probabilmente sottoponendolo a Figari). (Corriere Della Sera 25/10/58; Paese Sera 25/10/1958; Settimana Radio-Tv 2-8/11/58; Settimo Giorno 6/11/58). Enzo Biagi su Epoca commenta la notizia senza prendere una netta posizione, mentre Edilio Rusconi su Gente si dichiara contrario alle iniziative private in campo televisivo che potrebbero consentire al PCI, forte di finanziamenti esteri, "sordide alleanze con speculatori privati"
Opinioni Epoca - 02 novembre 1958 - Gente - 15 novembre 1958
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