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Rinascita - 09 gennaio 1965

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Gennaio 65: E' tempo di bilanci per la Rai-Tv. La Eri pubblica il volume "Dieci anni di televisione in Italia", zeppo di dati statistici che dimostrano la distribuzione e la diffusione del mezzo in base all'aumento degli abbonati: nel 1965 si raggiunge la cifra di 10 milioni di abbonati alle radiodiffusioni, di cui 5 milioni 700mila abbonati alla televisione (Oggi n.39). Un'indagine sugli "indici di interesse" delinea le trasmissioni preferite dagli italiani nel corso degli anni: nel '56, ai tempi di "Lascia o Raddoppia?", il quiz raggiungeva l'86% di interesse, dieci punti più del telegiornale (76), della prosa (75), delle riviste di varietà (65), dello sport (58) e della lirica. Nel 1961 il telegiornale balzava in testa, con il 77%, seguito da riviste e quiz (67), film e telefilm a pari merito con le commedie (63) e sceneggiati (60). I dati dell'aprile 1964 danno invece in testa i film (77) seguiti dal telegiornale (74), dagli sceneggiati (72) dai telefilm (68), dai varietà (67), da commedie (62) e quiz (55) (Vita Italiana n.6/65). Il settimanale Rinascita pubblica i dati di un'indagine-referendum dell'ARCI sulla Rai-Tv. I dati parlano di una netta diminuzione di interesse nei confronti della TV negli ultimi anni (il 58,4% delle risposte va in questo senso; l'interesse è rimasto costante per il 25,1% ed è aumentato per il 16,5%). Analizzando i dati e il giudizio sostanzialmente negativo nei confronti della TV, Ivano Cipriani riflette in particolare sulle ultime due domande del questionario ("Poichè la TV deve essere un servizio pubblico, lei è favorevole a una riforma che ne affidi la direzione a un comitato di personalità elette dal Parlamento in rappresentanza delle diverse correnti politiche e culturali del paese?", e poi: "Per garantire la libertà di espressione è favorevole alla messa in onda di programmi prodotti direttamente dalle maggiori organizzazioni politiche, sindacali e culturali?"). "Le risposte - scrive Cipriani - indicano a quale grado di maturità sia giunto nella coscienza dell'opinione pubblica democratica il problema della riforma strutturale dell'ente (più del 94% delle risposte nei due casi). Una riforma che non soltanto svincoli la Rai-Tv dalla dipendenza del potere esecutivo, ma trovi in rapporti nuovi con le grandi associazioni politiche, sindacali e culturali del paese la via per una originale e democratica ristrutturazione della propria attività di pubblico servizio"

Rinascita - 09 gennaio 1965

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