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Settimana Radio-Tv - 19-26 gennaio 1964

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31 ottobre 1939: Benito Mussolini assiste per la prima volta a Villa Torlonia al programma serale dell'Eiar. "Ieri il Duce ha assistito a Villa Torlonia, per la prima volta, ad una ricezione di trasmissioni radiovisive effettuate dalla stazione di televisione dell'EIAR di Monte Mario. Il Duce ha seguito con un apparecchio Radio Marelli l'intero programma allestito negli studi dell'EIAR interessandosi ai particolari della trasmissione che ha giudicato attraente e suggestiva" (Il Popolo d'Italia e il Corriere della Sera 1/11/39, Radiocorriere 5-11/11/39). La rivista Sapere commenta così l'avvenimento:"La notizia conferma ineccepibilmente quali siano i risultati conseguiti dalla televisione italiana per opera dell'Eiar, e di una casa costruttrice che è tra i massimi esponenti della nostra industria (Sapere 15/11/39). Poche settimane dopo, l'ing. Moscatelli, della Safar, presenta a Mussolini "un apparecchio di pretta realizzazione italiana, esponendo il programma di completa autarchia seguito dalla Safar"; il Duce "ha espresso il suo compiacimento per i risultati conseguiti". L'episodio del televisore consegnato a Villa Torlonia è riportato, in forma un po' romanzata, ma certamente abbastanza fedele, dallo scrittore Riccardo Morbelli, per una storia della TV pubblicata a puntate nel 1964 da "Settimana Radio-Tv". "Chissà che fine ha fatto, quell'apparecchio - si chiede Mombelli - Ce n'erano tre in tutta Roma, forniti dall'Ingegner Bacchini: uno lo aveva Vincenzo Germini (colui che aveva regalato l'apparecchio al Duce), uno il Ministero degli Interni e uno, come si è visto, il Duce a Villa Torlonia (...) Si domanderà: per chi recitavano e cantavano Spadaro, Aldo Fabrizi, Nino Taranto, Rabagliati, Marichetta Stoppa, Lia Origoni, Enrico Maroni, ecc.? Ebbene, il loro pubblico non era formato soltanto dal duce e dai funzionari del Ministero dell'Interno. Il commendator Germini aveva messo a disposizione dei curiosi il proprio apparecchio, collocandolo in una sala del secondo

piano del suo negozio in Piazza Santi Apostoli. Con una transenna aveva opportunamente diviso la scala in due corsie: da una parte si saliva, dall'altra si scendeva. La gente attraversava il salone tenendo gli occhi fissi sul video, poi - senza fermarsi - usciva dalla parte opposta e magari si rimetteva in fila per concedersi ancora quella goduria inedita. Gli orari di trasmissione andavano dalle 18,30 alle 20, poi lo stesso programma veniva ripetuto dalle 21 alle 22,30. Qualche volta, durante l'intervallo fra uno spettacolo e l'altro, gli attori e i cantanti che erano apparsi sul teleschermo poco prima, facevano la loro apparizione in carne ed ossa in Piazza Santi Apostoli. Il pubblico li riconosceva e li assediava per avere l'autografo. Così, prima ancora - si può dire - che fosse cominciata la televisione, in Italia erano già nati i divi della TV"Settimana Radio-Tv - 19-26 gennaio 1964

Settimana Radio-Tv - 19-26 gennaio 1964

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