marzo 1970: Intervenendo ancora sul Caso De Feo-Zavoli, il settimanale Tempo scrive tra l'altro: "Come in tutti i monopoli di Stato, nella Rai-Tv pregi e difetti sono di natura istituzionale. Per capire gli uni e gli altri basta capite cosa accadrebbe con la rottura del sistema monopolistico. L'organizzazione di una stazione televisiva non è impresa facile.. Per realizzarla occorrono investimenti ingenti. Gli esperti hanno calcolato che per realizzare un impianto che dall'alto delle Alpi (per esattezza dal Monte Bianco) copra l'intera pianura padana occorrono circa 70 miliardi di lire. Possono dunque realizzarla solo gruppi economici o industriali molto potenti, il sui fine, dato l'attuale regime economico del nostro paese, non può essere volto al profitto. Una siffatta stazione (che, del resto, è tutt'altro che ipotetica, giacchè è allo studio) per diventare competitiva deve entrare in concorrenza con la televisione di Stato e con i giornali nell'accaparrarsi la pubblicità". E poi, più avanti, si ritorna a parlare del vecchio progetto di una televisione dedicata all'Italia che sarebbe dovuta sorgere su territorio jugoslavo, e di altri simili progetti: "Tra il furore delle polemiche - scrive Tempo - a Zara i dirigenti del quotidiano Borba e i rappresentanti di alcuni gruppi americani e italiani si erano accordati per la creazione di una stazione radio-televisiva commerciale le cui antenne e i cui ripetitori avrebbero coperto l'intera pianura padana e oltre, verso le Alpi Piemontesi. Avuta notizia del progetto, dopo essersi consultato anche con il Governo (e assistito dalla nostra organizzazione diplomatica) Gianni Granzotto inviò una nota di protesta a Belgrado: il progetto di Zara, visto nel quadro di armonia delle relazioni tra Italia e Jugoslavia, salta. Ma, intanto, ad opera di gruppi italiani e francesi (s'è fatto il nome di un familiare dell'attuale presidente Pompidou) andavano maturando due nuovi progetti: uno per organizzare una stazione televisiva sul territorio monegasco con solito obiettivo di concentrare l'attività nel triangolo industriale e nei centri più ricchi del Settentrione ed un altra in territorio elvetico, mentre Malta, avviata, malgrado l'indipendenza, ad una recessione economica, si offriva come base per una stazione televisiva per 'aggredire commercialmente' il Sud in fase (più o meno imminente) di decollo economico e consumistico"
Tempo - 07 marzo 1970
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