Vendesi Serie A. Ma l’asta per i diritti tv è piena di incognite
- nmkstudio
- 20 feb 2023
- Tempo di lettura: 4 min
La Lega Calcio – senza il “paracadute” Lotito – lavora al bando per la vendita delle partite delle stagioni 2024-27 -

La Champions League, che presto avrà 36 squadre, un format con 204 partite, un calendario super affollato e drenerà al settore circa cinque miliardi di euro l’anno tra diritti mediatici e commerciali; la Premier League, in pratica l’Nba del calcio, che solo nell’ultimo mercato invernale ha investito oltre 900 milioni di euro; la pirateria audiovisiva, che causa una perdita di circa due miliardi l’anno a tutti i settori economici del Paese, sottraendone oltre 300 milioni a stagione solo al calcio; il difficile contesto di mercato, con una stagnazione del valore delle partite; il disinteresse delle Telco (anche Tim si è già sfilata dalla prossima asta) che non possono offrire come all’estero in bundle connettività e offerta pay del calcio; il ventilato disimpegno di alcuni importanti editori televisivi; un’immagine del calcio italiano che certo non gode di ottima salute, visti i recenti accadimenti che riguardano la Juventus; e l’assenza di un “paracadute” come lo aveva pensato il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ovvero la possibilità di prorogare per altri due anni in contratti in essere con Dazn e Sky in caso di offerte troppo basse. Eccoli alcuni dei motivi che hanno spinto di recente Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Calcio dal dicembre 2018, a definire il prossimo bando dei diritti tv della Serie A per le stagioni 2024-27 “il più difficile della storia”.
TRE STRADE - Proprio per questo i presidenti sono convinti che si debba giocare d’anticipo sulla scadenza naturale dell’attuale aggiudicazione (giugno 2024) per vagliare per tempo le offerte del mercato per i diritti tv e decidere l’eventuale nascita del canale della Lega. L’obiettivo, insomma, è pubblicare il bando per la primavera. in Via Rosellini – dove all’argomento, dopo il 26 gennaio e il 14 febbraio, sarà dedicata anche l’assemblea del 24 febbraio prossimo - hanno deciso di fare le cose per bene battendo contemporaneamente più strade: la possibile partnership con alcune importanti istituzioni finanziari internazionali; la nascita di un canale della Lega calcio da distribuire, almeno all’inizio, su diverse piattaforme trasmissive; e infine il solito invito ad offrire rivolto ai player del mercato. Il tutto con l’obiettivo naturalmente di aumentare la qualità dell’offerta per i tifosi e le entrate per i presidenti, soprattutto quelle derivanti dai diritti tv all’estero. “Non possiamo fare peggio del passato bando, sia in Italia e soprattutto all’estero”, ha chiarito lo stesso De Siervo parlando alla trasmissione radiofonica della Rai, "La politica nel pallone”. Ed era proprio questa la ratio del “paracadute” Lotito: rappresentare uno strumento negoziale.
SKY E DAZN - Attualmente (e fino alla stagione 2023-24) i diritti tv per l’Italia sono detenuti da Dazn (che col partner Tim trasmette tutte le partite, di cui sette a settimana in esclusiva assoluta) e da Sky (tre partite a settimana). Il tutto per un totale di 927,5 milioni di euro l’anno: 840 da Dazn-Tim e il resto da Sky Italia.
GOOD NEWS - Ma le notizie per la Lega Calcio, in vista del 24 febbraio, non sono tutte negative. Ora la legge infatti autorizza a vendere le immagini per cinque anni e questo consente un allungamento dei contratti che aumenterà l’interesse di nuovi player, soprattutto tra gli OTT, agevolerà la crescita dei ricavi e soprattutto faciliterà l’ammortamento dell’investimento, così come avviene nel resto delle Leghe europee. Sul tavolo di Via Rosellini, poi, sono già arrivate sette manifestazioni d’interesse da parte di istituzioni finanziarie internazionali, tra le quali quelle di JP Morgan, Goldman Sachs e Deutsche Bank. La Lega inoltre ha già dimostrato di essere all’altezza nel suo compito di media company producendo in casa le partite (e non solo) della Serie A e distribuendone il segnale. C’è la possibilità, poi, che un passo deciso in avanti lo facciano i colossi dello streaming, almeno quelli, come Amazon Prime Video (che ha comprato la Champions League) e Warner Bros. Discovery (la “casa” delle Olimpiadi) che hanno già dimostrato di strizzare l’occhiolino anche allo sport. Rai e Mediaset potrebbero staccare un assegno nel caso in cui fosse riservata al chiaro nel prossimo bando una partita a settimana. Aumentano, infine, le presenze negli stadi, gli ascolti televisivi e i follower della Serie A sui social. E una nuova piattaforma, ciliegina sulla torta, si è candidata per ospitare il Campionato. Ed è in grado – cosa richiesta dall’Agcom nelle linee guida per il bando – di garantire “la più ampia diffusione delle partite presso gli utenti”, “il rispetto degli standard di regolarità del servizio e di qualità trasmissiva”.
SI TRATTA DI TIVÚSAT, la piattaforma satellitare gratuita che può ospitare un'offerta a pagamento a detta del suo presidente, Alberto Sigismondi. “Noi col satellite raggiungiamo tutto il territorio italiano, con ottima qualità d’immagine, che arriva fino al 4K, e non creiamo nessun problema di spazio per gli editori”, spiega. “Inoltre abbiamo già un solido pacchetto di utenti, con quasi cinque milioni di card attive. Se si dovessero creare le condizioni per trasmettere il Campionato nei prossimi anni, ospitando sulla nostra piattaforma il canale della Lega di Serie A, perché dire di no. Siamo pronti. E aggiungo che sarebbe un’ottima opportunità di crescita. Comunque vada il prossimo bando, e quindi anche se non dovesse nascere il canale della Lega di Serie A, tivùsat – conclude Sigismondi - rimane un perfetto veicolo sul satellite per i player che si dovessero aggiudicare i diritti tv delle partite e che vogliono raggiungere, anche col 4K, ogni angolo del Paese”. Una candidatura per la Serie A, ma anche ad esempio per la Champions League.
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