Cresce l’offerta nell’editoria per ragazzi. E il mondo del libro chiede che rimanga 18App -

L’appuntamento è dal 6 al 10 dicembre 2023. Si è chiusa infatti a Roma, con oltre 100 mila presenze (e tantissimi giovani), l’edizione di quest’anno di “Più libri più liberi”, la Fiera nazionale della piccola e media editoria, organizzata (ormai dal 2002) dall'Associazione italiana editori (Aie) e ospitata dal Roma convention center - La Nuvola dell'Eur. Moltissimi gli ospiti italiani e internazionali che hanno partecipato ai 600 appuntamenti di questa edizione. E ad essere incoraggianti non sono solo i numeri delle presenze. Cresce ancora, infatti, l’offerta nell’editoria per ragazzi. Nel 2021 le novità pubblicate hanno raggiunto quota 8.850, in aumento di circa mille unità sul 2019 (7.858 titoli) e quasi raddoppiate rispetto al 2010 (4.651). Nel 2022, poi, gli italiani hanno scelto l’evasione, comprando più romanzi e fumetti, mentre segnano una battuta d’arresto i saggi. Nei primi undici mesi, infatti, le vendite dei romanzi di autori stranieri sono cresciute del 9%, quelle degli italiani del 4%, i fumetti del 16%. La saggistica professionale invece cala del 13%, quella generale dell’11%.

La 18App deve continuare a essere a favore di ogni ragazzo e ragazza che diventa maggiorenne, senza alcuna distinzione, perché la cultura è libertà ed è per tutti, così come lo è la scuola pubblica. Lo chiede il mondo del libro unito – autori, editori, librai, cartolibrai, bibliotecari – di fronte alle ipotesi di legare l’elargizione dei 500 euro per consumi culturali al reddito familiare attraverso l’Isee. “La carta cultura per i neomaggiorenni è il primo momento in cui lo Stato entra in relazione con il ragazzo e la ragazza diventati adulti, è il modo in cui il Paese accompagna la sua nuova cittadinanza riconoscendone al contempo la libera espressione culturale, la sua capacità di prendere decisioni autonome. Legare la carta cultura al reddito, cancellarne il carattere universale, vuol dire svilirne la natura, che è quella di essere uno sprone verso ogni nuovo cittadino alla partecipazione attiva alla vita culturale”. È quanto scrivono in un appello congiunto tutte le associazioni di settore. Proprio l’universalità della misura, inoltre, è alla radice del suo successo nel promuovere la lettura, come certificato dall’Istat: nei primi tre anni il bonus ha permesso una crescita della lettura nella fascia d’età 18-21 anni dal 46,8% al 54%. Dopo la sua approvazione in Italia, che ha avuto un impatto positivo su tutta la filiera e sulla diversità e ricchezza della produzione libraria, misure simili, sempre universalistiche, sono state adottate in molti altri Paesi europei.
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